lunedì 20 agosto 2007

Vittoria della Farmacia dei Poveri


Riporto fedelmente il testo dell'ultima Newsletter di Medici Senza Frontiere.

- L'India potrà continuare a produrre farmaci per i Paesi in via di sviluppo. Bocciato il ricorso della Novartis contro la legge Indiana sui brevetti. Sollievo di milioni di medici e pazienti.

L'Alta corte di Chennai ha emesso una sentenza storica che preserva la legge Indiana sui brevetti e dà torto alla multinazionale farmaceutica svizzera Novartis, che voleva far dichiarare illegittima la normativa che consente alle industrie indiane di produrre equivalenti generici di farmaci essenziali e salva-vita, finanziariamente accessibili per i Paesi in via di sviluppo.

"Questa sentenza è un grosso sollievo per milioni di pazienti e medici che operano nei Paesi più poveri e che dipendono in larga misura da farmaci prodotti in India dice Raffaella Ravinetto , presidente dell'associazione umanitaria Medici Senza Frontiere in Italia. La Corte Indiana ribadisce il diritto dei Paesi come l'India a emanare leggi che facciano proprie tutte le clausole di salvaguardia previste negli accordi internazionali sul commercio e scongiura il rischio di una ulteriore restrizione della possibilità di produrre farmaci generici, indispensabili per far fronte alle esigenze di salute pubblica delle popolazioni più vulnerabili. Chiediamo a tutte le multinazionali farmaceutiche e ai Paesi ricchi di rispettare la legislazione indiana e di smettere di spingere affinché i Paesi in via di sviluppo adottino regimi ancora più restrittivi in materia di brevetti sui farmaci".

La Novartis aveva trascinato in giudizio il Governo Indiano per forzarlo a modificare la legge indiana sui brevetti in modo da ottenere una più facile e più ampia protezione della proprietà intellettuale per i suoi prodotti. Novartis affermava che la legge indiana che consente entro certi limiti la produzione di versioni generiche di alcuni medicinali essenziali non rispetta le regole fissate dall'Organizzazione Mondiale del Commercio. Ma queste lamentale lamentele sono state giudicate prime prive di fondamento dall'Alta Corte di Chennay.

Fino al 2005 l'India non riconosceva brevetti sui farmaci: a partire dal 2005 data entro la quale l'Organizzazione Mondiale del Commercio ha richiesto ai Paesi in via di sviluppo di mettere in atto le nuove norme sui brevetti l'India ha approvato una legge che prevede alcune misure di salvaguardia, come quella secondo cui i brevetti sono concessi solo sui farmaci realmente innovativi. Questo significa che le compagnie che vogliono brevettare semplici miglioramenti apportati a un principio attivo già in commercio, al fine di estendere ulteriormente il monopolio, non potranno farlo in India.

Novartis chiedeva che proprio questa clausola di salvaguardia per i pazienti fosse rimossa dalla legge indiana. Se la Corte avesse dato ragione alla multinazionale si sarebbe drasticamente ridotta la possibilità di produzione di farmaci in generici "made in India" che sono cruciali per il trattamento di malattie mortali in moltissimi Paesi in via di sviluppo.

"Medici Senza Frontiere tratta oltre 100mila malati di HIV in tutto il mondo e ben l'84% dei farmaci antiretrovirali che prescriviamo, pre-qualificati dall'Organizzazione Mondiale della salute, proviene dall'India spiega la Ravinetto -. Molti Governi di Paesi in via di sviluppo e altre agenzie internazionali come l'Unicef e, la Clinton Foundation ed anche il Pepfar, dipendono dai produttori indiani di generici per l'approvvigionamento di farmaci contro l'Aids. Dobbiamo permettere all'India di continuare a essere la Farmacia dei Paesi Poveri".

3 commenti:

Scorretto ha detto...

Ciao! Ricambio molto volentieri la visita...e complimenti anche a te per il tuo blog!
A presto :-)

Anonimo ha detto...

Dac hai una mail dove posso contattarti in privato?

Anonimo ha detto...

ciao wisher, ti ho aggiunto al blogroll contro pechino2008..se mi mandi una mail al mio indirizzo andrea.dino[at]aliceposta.it ti faccio avere il codice html del blogroll (e se vuoi anche di quello contro prodi).
fammi sapere via mail
a presto
andrea